Traduzione di: SIMONE CIARDI
Conferencia del Excmo. Señor Presidente de la Nación, General
Juan D. Perón
Ai membri stranieri del Primo Congresso Nazionale di Filosofia.
Mi auguro signori che
nel calpestare questa terra vi sentirete
un po’ argentini ..
Per il cuore
argentino, nella nostra terra nessuno è straniero, se vi giunge animato dal
desiderio di sentirsi fratello nostro.
Sarà nostro orgoglio farvi sentire a casa vostra
, nella quale nessuno vi chiederà chi
siete e vi sarà offerto il pane e il
sale dell’ amicizia, che abbiamo ereditato dai nostri antenati e che vogliamo onorare, come loro onorarono. Quest’ accoglienza e questa fratellanza è ciò che offriamo come cosa più sincera e preziosa.
Ai Signori
Congressisti
Alessandro Magno è stato il più grande generale della
storia ed ebbe come maestro
Aristotele; Quindi ho sempre pensato che
il mio incarico aveva qualcosa a che vedere con la filosofia.
Il destino ha voluto che diventassi Uomo di Stato, in questo
nuovo incarico rendo grazie a quanto mi è stato possibile ottenere dal campo della filosofia.
La nostra azione di governo non si svolge rappresentando gli
interessi di un partito politico, bensì quelli di un grande movimento
nazionale, con una dottrina propria, nuova nel campo della politica Mondiale.
Perciò, ho voluto offrire ai signori che ci onorano con la
propria presenza un idea di base , sintetica e filosofica, a proposito di
quello che rappresenta sociologicamente la nostra terza posizione.
Noi non abbiamo la
presunzione di fare filosofia pura di fronte ai maestri di tale disciplina, ma
, quanto ho da dirvi si trova già in piena realizzazione nella Repubblica.
La difficoltà dell’ uomo di Stato responsabile consiste, in
ogni caso, nell’ essere obbligato a realizzare ciò che afferma , per
questo nella mia dissertazione non attacco altri sistemi, metto in luce solo
opinioni proprie, oggi condivise dalla maggioranza del nostro popolo e
incorporate nella costituzione nazionale argentina.
Il movimento nazionale argentino ,che chiamiamo
Giustizialismo, è una concezione integrale , ha una dottrina
nazionale che incarna grandi principi teorici
di cui presto vi parlerò, e costituisce
un punto di riferimento per le
realizzazioni oggi felicemente compiute nella comunità argentina.
Ho voluto esporre personalmente ,di fronte a voi signori,
tali concezioni con la sicurezza
di ottenere un vostro contributo personale e nel desiderio di esprimere
tutta la mia considerazione e il mio
affetto.
Oggi l’ uomo e la società
sono di fronte alla più profonda crisi di valori che si sia registrata
nel corso della storia umana. Questa è ,a nostro avviso , l’ assoluta coscienza
del momento trascendentale che stiamo
vivendo .Se la storia dell’ umanità è una limitata serie di istanti
decisivi, non c’e’ dubbio che gran parte di quello che nel futuro si
realizzerà, dipenderà dagli eventi di
cui oggi siamo partecipi. Non può esistere ,a tal proposito ,alcuna
discrepanza tra il pensiero e l’ azione.
Le conclusioni dei
congressi , recentemente tenuti nel mondo,
dimostrano in modo certo l’ universalità di questa convinzione . Il
congresso internazionale di Roma del 1946, il terzo Congresso delle Società di
filosofia di lingua Francese del
1947, quello di Edimburgo e di Amsterdam
del 1948, evidenziano tutti che l’
inquietudine intellettuale di questa
epoca abbia raggiunto il suo culmine .
.
E’ possibile che l’
azione del pensiero contemporaneo abbia
perso negli ultimi tempi contatto diretto con le realtà della vita dei popoli,
inoltre, è possibile che il perseguimento delle grandi verità e delle ragioni
ultime abbia trasformato la scienza,
astratta e oggettiva per sua natura, in
pura e meccanica tecnica, con il conseguente allontanamento di prospettive per lo sviluppo umano.
Forse , sopra il
grande sfondo filosofico della ricerca della
verità, ha prevalso un urto di forze intellettuali estranee all’ impeto
del perseguimento delle Verità fondamentali della conoscenza umana , la
cui azione dovrebbe culminare in tutta la forza creatrice dell’ uomo .In
assenza di tesi filosofiche
fondamentali e ben definite , sorgono
piccole tesi, capaci solo di
seminare disaccordo generale.
II
L’uomo può
sfidare qualsiasi contenzioso
intellettuale se si trova armato di una
solida verità. I problemi fondamentali
dell‘ esistenza e dello sviluppo umano
no sono stati i risultati di un
epoca storica , tal volta uno stesso
problema e una verità conseguentemente
dimostrabile si presentano in ogni generazione.
I greci ,dai tempi di
Socrate, formulavano fondamentali domande sul l’ essere, il
principio, la virtù, la Bellezza e le cause ultime, cercando di elaborare in
modo doveroso le basi della Morale
e i principi dell’ etica. Non è lecito ritenere tali problemi giudicati e risolti solo in quel contesto, per accettare oggi in
maniera fuorviante nuove verità
superficiali fondate con semplici
sofismi ,e ignorare del tutto il contributo degli antichi. Oggi l’ uomo necessità
di spiegazioni come quelle
che tanti secoli fa Socrate si sforzava di dare.
I popoli di oggi si
assomigliano per alcuni principi condivisi . Infatti, l’
uomo moderno si è persuaso
della convenienza di saltare senza gradi da un Idealismo rigoroso a un
materialismo utilitario; dalla fede in un idea superiore , all’ opinione ,
dall’ obbedienza a dei saldi principi all’ assenza di condizioni precostituite
alla sua azione.
La libertà, conquista massima dell’ età moderna, non è
stata concepita assieme ad
una previa ristrutturazione dei suoi principi, bensì improvvisata , senza essere ancorata a dei
solidi capisaldi.
L’età del
materialismo pratico, d’ altra parte ,
ha corrisposto ad un gigantesco progresso economico che ha causato la perdita
da parte degli individui della coscienza delle proprie prospettive interiori e
di coltivarle. L’ uomo non possiede più una
misura della sua persona, ma solo
quella della produzione economica. Dobbiamo domandarci se , mentre sopravvengono i radicali cambiamenti di vita dell’ uomo
moderno, si sono prodotti opportuni
indirizzi orientativi per
equilibrare la violenta transizione
verso uno spirito collettivo, che sta annientando quello interiore .
Cervelli lungimiranti
hanno cercato di avvertire ,il mondo, del pericolo che si correva a non avere una base solida di principi che
adattassero previamente lo spiritò
umano a quello che sarebbe accaduto. L’ uomo può sfidare qualsiasi contingenza , qualsiasi
cambiamento favorevole o avverso, se si
trova armato di una verità solida ; però se ciò non avviene ,è da temere che
egli non
giunga a stabilire la dovuta relazione
tra il suo io, mezzo di tutte le cose, e il mondo che lo circonda , oggetto di cambiamenti
fondamentali..
In tale congiuntura la filosofia recupera il chiaro ruolo
delle sue origini, che si esplica come
missione pedagogica e trova la
sua nobiltà nella sintesi della verità, e la sua proiezione consiste nell’ illuminare e portare nel campo visibile nuove forme di riflessione ;ma, soprattutto , di relazioni tra l’ individuo e il suo
principio, le sue finalità, i suoi
simili e con le realtà mediate .