lunedì 16 giugno 2014

L'ULTIMO 17 OTTOBRE DI EVITA - DISCORSO DI EVA PERON 17 OTTOBRE 1951

 Traduzione di: FRANCESCA MARIA
 
Mie amati descamisados
Questo è un giorno pieno di emozioni per me. Ho desiderato con tutta l’anima stare con voi e con Peròn in questa gloriosa giornata dei descamisados. Non potrei mai mancare a questo appuntamento con il mio popolo ogni 17 ottobre. Io vi assicuro che niente e nessuno avrebbe potuto impedirmi di venire, perché ho un debito sacro con Peròn e con tutti voi, con i lavoratori, e con i ragazzi della CGT (N.d.T. Confederacion General del Trabajo), e non mi importa se per saldarlo devo lasciare pezzi di vita sul mio cammino.
Dovevo venire e sono venuta per dire grazie a Peròn, alla CGT, ai descamisados e al mio popolo. A Peròn che ha voluto onorarmi con la più alta onorificenza che si possa concedere a un peronista e per ciò che ha appena detto questo pomeriggio, e che non potrò mai ringraziare abbastanza nemmeno dandogli la mia stessa vita, per quanto buono è stato con me, e per quanto lo è tutt’ora. Niente di ciò che ho, niente di ciò che sono, niente di ciò che penso, è mio: è di Peròn. Ora non dirò la solita bugia, non dirò che non lo merito; sì, lo merito, mio generale! Lo merito per una sola cosa, che vale più di tutto l’oro del mondo: lo merito perché tutto quello che ho fatto, l’ho fatto per amore di questo popolo. Io non valgo per ciò che ho fatto; non valgo per ciò a cui ho rinunciato; non valgo per ciò che sono, né per ciò che ho. Ho una sola cosa che vale, che sta nel mio cuore, mi brucia l’anima, mi fa male alla carne e arde i miei nervi: è l’amore per questo popolo, e per Peròn. E ringrazio voi, mio generale, per avermi insegnato a conoscerlo e ad amarlo. Se il mio popolo mi chiedesse la vita, gliela darei cantando, perché la felicità di un solo descamisado, vale più di tutta la mia vita.
Dovevo venire a ringraziare la CGT per l’omaggio della loro onorificenza che è per me il ricordo più caro dei lavoratori argentini. Dovevo venire per ringraziare i lavoratori e la CGT per ciò che hanno dedicato a questa umile donna in questa gloriosa giornata. E dovevo venire per dirvi, come ha detto il generale, che bisogna tenere in allerta la guardia di tutti i posti della nostra lotta. Il pericolo non è passato. E’ necessario che ognuno dei lavoratori argentini vigili e che non dorma, perché i nemici lavorano all’ombra del tradimento, e a volte si nascondono dietro un sorriso o una mano tesa. E dovevo venire per ringraziare tutti voi, miei cari descamisados di ogni angolo della Patria, perché vi siete giocati la vita per Peròn. Io ero sicura che voi saresti stati la trincea di Peròn. I nemici del Popolo, di Peròn e della Patria, sanno da molto tempo che Peròn ed Eva Peròn sono disposti a morire per questo popolo. Ora sanno anche che questo popolo è disposto a morire per Peròn.
Compañeros, oggi vi chiedo una sola cosa: che giuriamo tutti, pubblicamente, di difendere Peròn e di lottare per lui fino alla morte. Ed il nostro giuramento sarà quello di gridare per un minuto, affinché questo grido raggiunga ogni angolo del mondo: la vita per Peròn!
Che vengano ora i nemici del Popolo, di Peròn e della Patria. Non mi hanno mai fatto paura perché ho sempre creduto nel mio popolo. Ho sempre creduto ai miei amati descamisados perché non ho mai dimenticato che senza di loro, il 17 ottobre sarebbe stata la data del dolore e dell’amarezza, perché questa data era destinata ad essere il giorno dell’ignominia e del tradimento. Ma il valore di questo popolo l’ha trasformato in un giorno di gloria e di felicità.
Infine ringrazio, compañeros, tutti coloro che hanno pregato per la mia salute. Vi ringrazio con tutto il cuore. Spero che Dio ascolti gli umili della mia Patria, perché possa tornare presto a lottare e a combattere con Peròn, per voi, e con voi, per Peròn fino alla morte. Non ho voluto e non voglio niente per me. La mia gloria è e sarà sempre lo scudo di Peròn e la bandiera del mio Popolo, e anche se ho lasciato pezzi di vita durante il mio tragitto, io so che voi raccoglierete il mio nome e lo porterete come bandiera fino alla vittoria. So che Dio sta con noi, perché sta con gli umili e disprezza la superbia dell’oligarchia. Per questo, la vittoria sarà nostra. Dovremo raggiungerla, oggi o domani, a qualsiasi costo, a chiunque tocchi.
Miei descamisados, vorrei dirvi ancora molte cose ma i medici mi hanno proibito di parlare. Vi lascio il mio cuore e vi dico che sono sicura, e che è ciò che desidero, che presto tornerò a lottare, con più forza e più amore di prima, per combattere per questo popolo, che tanto amo, così come amo Peròn. Vi chiedo una sola cosa: sono sicura che presto tornerò a stare con voi, ma se così non fosse a causa dei mie problemi di salute, prendetevi cura del generale, continuate ad essere fedeli a Peròn così come avete fatto finora, perché questo vuol dire stare a lato della Patria, e di voi stessi. E a tutti i descamisados della nazione, vi stringo forte, molto forte, al mio cuore, e desidero che vi rendiate conto di quanto vi amo.
     EVA PERON
 
 


Nessun commento:

Posta un commento