sabato 17 agosto 2013

17 AGOSTO FESTA DI JOSE' DE SAN MARTIN, PADRE DELL'ARGENTINA



"LA BIBLIOTECA DESTINATA ALL'EDUCAZIONE UNIVERSALE 
E' PIU' POTENTE DEI NOSTRI ESERCITI " 

"QUANDO LA PATRIA E' IN PERICOLO, TUTTO E' CONCESSO TRANNE
NON DIFENDERLA"

JOSE' DE SAN MARTIN 




mercoledì 7 agosto 2013

IL MANUALE DEL PERONISTA



PIANO DI RECUPERO DEL PERONISMO

SPECIALE PER IL MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION E PER I COMPAGNI – 
STORIA DEL LASCITO DI PERON, PER ATTUALIZZARE E RECUPERARE IL VERO PERONISMO

IL MANUALE DEL PERONISTA

Riassunto di:  JOSE MARIA DI GIORNO


Con questo titolo, il Consiglio Superiore Esecutivo del nascente Partito Peronista pubblicò nel 1948 il “Manuale del Peronista” nella cui introduzione il Generale Peròn definiva i punti da seguire.

Un esemplare di questo manuale fa parte della mostra itinerante “Peròn: ieri, oggi, domani” che metto orgogliosamente a disposizione di tutti coloro che desiderano riscoprire documenti, pubblicazioni e riproduzioni pubblicitarie della storia del Peronismo.

Passando in rassegna il materiale, per i motivi illustrati più in basso, ho deciso di riprodurre parte dello scritto, prendendone i seguenti punti:

            1)   Una sintesi della dottrina peronista che deve essere infusa nella massa e nei dirigenti (titolo 1)
            2)   La teoria del Movimento Peronista in:
 a)   Teoria dell’organizzazione che comprende i grandi principi che reggono il regime organico del movimento e che vanno sotto il titolo di “direttive del Generale Peròn” e che comprendono tutto il titolo 2;
 b) Teoria della conduzione che, non potendo rientrare nel Manuale del Peronista date le caratteristiche che la conduzione impone, è stata lasciata per essere trattata in corsi di formazione per la massa e i dirigenti
             3)  Le “forme esecutive” che comprendono il titolo 3 e trattano di tutto ciò che concerne il           regime organico e funzionale del movimento come partito politico.

      Nella sua presentazione il Generale scrisse: “Per essere peronista non è sufficiente far parte del nostro movimento; non è sufficiente essere eletti per una funzione all’interno dello stesso; non è sufficiente né dirlo né che lo dica la maggioranza. Ma è necessario ed imprescindibile sentirlo profondamente”

In questa nota trascriviamo i concetti del partito politico del Manuale e i requisiti per l’inserimento e l’adesione al Partito.

“Questa elezione viene in un momento in cui le organizzazioni politiche costituite, che sono i partiti, stanno attraversando una crisi quasi terminale, trascinandosi dietro il sostentamento di base della stabilità istituzionale del Paese”

“Diverse le opzioni sperimentate: organizzazioni sociali (di grande importanza per l’integrazione dei diversi settori della comunità), costruzione di spazi, messianismi individuali, fronti poliedrici, alleanze congiunturali; rappresentano tutte varianti che ad ogni modo non sono in grado di supplire al ruolo dei partiti come sostentamento reale, integrativo e legittimo del sistema democratico”

“La non osservanza dei principi costituitivi, nell’ordine delle idee e dell’organizzazione, ha fatto in modo che i partiti si auto immolassero provocando da sé il proprio sterminio, situazione che ha portato alle alternative menzionate, tutte di per sé insufficienti per la loro stessa natura”

“Queste alternative, effimere, sono incapaci di sostenere nel tempo le proposte e i principi di cui sono carenti e che inoltre eludono per ottenere i risultati elettorali che gli permettano di accedere a spazi di potere, dei quali in seguito proveranno alcune costruzioni, vere e proprie caricature delle organizzazioni politiche”

I paragrafi in grassetto hanno lo scopo di contrassegnare i concetti che hanno richiamato la mia attenzione, in funzione di poter tracciare un parallelo tra gli insegnamenti di Peròn e le forme partitocratiche del presente.

Continuando, trascriviamo due parti del Manuale del Peronista:

                                      a)  Definizione di Partito Politico
                                      b)  Requisiti per gli iscritti

Queste due parti hanno l’intenzione di permettere al lettore di comparare quanto esposto con la metodologia attuale e, analogamente, di permettere ai membri del partito Peronista (di cui faccio parte) di rinfrescare alcuni concetti e direttive perché possano aiutare dall’interno il raffinamento della politica.

PARTITO POLITICO

(pagg.  89-90 e 91 del Manuale)

      1) La politica è un’attività che va raffinata ed in seguito infusa a tutti i cittadini perché si pongano al servizio della Nazione.
      2) A forza di distorcere la politica si è arrivati al punto in cui nominarla è diventato quasi come pronunciare una parolaccia, mentre dovrebbe essere la parola più bella in bocca al cittadino (nota: ricordare l’anno 1948).
      3) Per realizzare ciò che la politica dovrebbe essere, bisogna raffinarla, perché è stata svilita durante una lunga attività di politicanti, non di politici.
      4) La politica è un mezzo e non un fine. E’ un mezzo per avere la possibilità di realizzare il bene pubblico, con uomini capaci e organizzazioni efficienti.
      5) Per questo, un partito politico è solo lo strumento della politica e deve considerare la sua lotta all’interno del panorama nazionale, orientata al bene della Nazione e non fine a sé stessa.
      6) Bisogna pensare che un partito politico è soltanto un mezzo e che di conseguenza non è possibile attuare al suo interno niente che possa danneggiare la Nazione a beneficio del partito.
      7)  Tutto ciò che si fa per danneggiare la Nazione comporta il sacrificio di essa a vantaggio del partito, che è l’esatto contrario di ciò che invece va perseguito. E’ il partito che deve sacrificare tutto per il bene della Nazione. Questa affermazione è solita stare in ogni bocca, ma non in ogni cuore.
       8) Il Partito Peronista costituisce un movimento al quale aderiscono uomini da ogni parte che pensano e sentono come noi.
       9) Il Partito Peronista è nato come movimento reale ed effettivo, come un mezzo il cui fine è la Nazione, con tutte le basi che un movimento politico deve avere e con tutto lo sviluppo e le creazioni che un movimento politico deve realizzare.

COSTITUZIONE DEL PARTITO

GLI ISCRITTI

(pag. 129 e seguenti del Manuale)

E’ membro del Partito Peronista il cittadino argentino nativo o naturalizzato che gode in pieno dei suoi diritti, che sollecita ed ottiene l’iscrizione nei registri di partito.

Requisiti per iscriversi:

        a) Non essere iscritto ad altri partiti
        b) Avere un mestiere, una professione o un’occupazione onesta e mezzi di vita leciti
        c) Non essere perseguiti a livello legale o regolamentare
        d) Sollecitare personalmente l’iscrizione nell’unità territoriale giurisdizionale in cui si risiede legalmente
        e) Riempire e firmare la scheda in quadruplice copia

Obblighi dell’iscritto:

         a) Conoscere e divulgare la dottrina e il programma del partito
         b) Osservare e far osservare le norme legali e regolamentari del partito
         c) Dare esempio di subordinazione, lealtà e disciplina
         d) Essere responsabile del partito, il che equivale a dargli prestigio, convertendosi in un ardente difensore e propagandista dello stesso, facendo conoscere le sue finalità e le idee che lo guidano
         e) Ostacolare le opinioni distorte, contrastare le critiche, evitare e agire contro l’intrigo
         f) Votare in tutte le elezioni interne collegate alla giurisdizione a cui si è iscritti
         g) Votare i candidati del partito in tutte le elezioni nazionali, provinciali o comunali
         h) Collaborare ed assistere agli atti realizzati dal partito
          i)   Assolvere ai compiti commissionati dalle autorità del partito, salvo in caso di impossibilità materiale debitamente giustificata
          j) Assistere ai corsi di formazione e alle conferenze che insegnano i rispettivi programmi
          k) Rendere conto del cambio di domicilio
          l)   Contribuire con la quota mensile pari ad un peso della moneta nazionale, salvo impossibilità materiale debitamente comprovata.
Gli iscritti che occupano incarichi pubblici contribuiranno con un’unica donazione mensile obbligatoria pari al 5% della loro remunerazione.

In funzione dello spirito che ha originato questa nota, trascriveremo i motivi della perdita dell’affiliazione:

Perdita dell’affiliazione

art. 11 (pag. 136 del Manuale)
           a) Interdizione elettorale
           b) Smettere di compiere gli obblighi imposti da questo regolamento
           c) Iscriversi a un altro partito
           d) Modificare direttamente o indirettamente, falsificare, cancellare o screditare qualcuno o tutti i candidati ufficiali
           e) Istigare o fare brogli elettorali
           f) Trasgredire i principi di unità e di sana convivenza dei partiti
           g) Essere contemporaneamente iscritto a due o più unità territoriali
           h) Appropriarsi o rifiutarsi di restituire documenti o valori appartenenti al partito, senza che l'azione venga poi perseguita dalla giustizia 
           i) Non condurre una vita onesta

In questa nota, riconfermando ciò che abbiamo detto all’inizio, non abbiamo la pretensione di fare un saggio politico ma bensì l’intenzione di offrire uno strumento forse andato perso nel tempo, perché serva da guida a tutti quelli che partecipano alla vita politica, e, con la certezza di non essere innovativi, quella di riprendere alcuni principi che sono stati trascurati e lasciati in secondo piano.



Contributo di JUAN ANIBAL GOMEZ – FONDATORE E COORDINATORE MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION, FORO SEGURIDAD URBANA, RED AMPARO, DIRIGENTE COMUNALE, POLITICO E SOCIALE, EX VETERANO DELLE MALVINAS

Traduzione dall’argentino a cura di FRANCESCA MARIA  – PORTAVOCE ITALIANA DI JUAN ANIBAL GOMEZ E DEL MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION

LA VERITA' E' LOTTA - LETTERA DI RINGRAZIAMENTO AI COMPAGNI DEL MP3 PERONISTA

Con la presente desidero ringraziare i compagni del Movimiento Peronista Tercera Posicion, in particolare il co-fondatore e vice-presidente, nonché amico e fratello di lotta, Juan Anibal Gomez, di cui sono la portavoce italiana da ormai più di un anno, la compagna Sandra Maria Diorio, per il suo incessante sostegno alla causa peronista, e il compagno Presidente Adalberto Assad. Non sono argentina, né ho parenti argentini, e la distanza tra i nostri due mondi è siderale, e allora perché essere portavoce di una Nazione che non è la mia? Perché tanto interesse nel far conoscere in Italia e in Europa la situazione argentina? Perché unirmi alla causa peronista?

Perché la verità è lotta.

Era il 2011 quando ancora insieme alla massa di tele-ipnotizzati credevo all’Argentina come il paese delle meraviglie, grazie alla compagna presidente che aveva ristabilito l’ordine sociale ed economico in base ai principi Peronisti. Si sa, come funzionano i media. Quando poi ho iniziato a collaborare con il Movimiento Peronista Tercera Posicion, ho avuto modo di conoscere la verità, a partire dalle marce di milioni di persone in ogni parte della nazione, passate totalmente sotto silenzio nei paesi oltre oceano. Non solo, ma anche il problema dell’insicurezza urbana e del narcotraffico, le cui vittime sono talmente numerose da poter essere comparate a quelle di una vera e propria guerra civile, questo a causa della dilagante corruzione nei centri di potere che decantano l’essere peronisti, da cui però ne sono ben lontani. E non ultima, la situazione delle isole Malvinas.

A partire dalla pesante sconfitta inferta dagli “alleati”, l’Italia ha sempre guardato al Peronismo come riferimento di quel nazionalismo e di quei valori spazzati via dagli invasori, e sommersi dalle menzogne della nuova repubblica.

Il Peronismo come nuova speranza di riscatto degli oppressi.

La situazione è radicalmente cambiata anche in Argentina. Conoscere la verità del popolo argentino, e soprattutto la loro volontà di non sottostare al sistema che li opprime, è per me un esempio, e voglio farla conoscere a tutti così come l’ho conosciuta io. Per questo ne sono la portavoce. Perché anche se lontani, sono fratelli. Al di là di possibili parentele, al di là della cultura, al di là della distanza, la nostra situazione va inoltre diventando ogni giorno più simile alla loro. Siamo letteralmente in balia di un sistema che ci schiaccia, ci ammazza, ci priva della libertà di espressione, per poi toglierci quella personale. Noi, come i fratelli peronisti, siamo sommersi da una realtà che non è nostra, che non è democratica, che non guarda al benessere ma solo al lucro dei capitalisti di turno. Il sociale, vera bandiera peronista, e un tempo anche nostra, è stato spazzato via in favore di affari più vantaggiosi di chi tratta con lo straniero. Affari vantaggiosi per il piano diabolico del nuovo ordine mondiale studiato a tavolino nel secondo conflitto mondiale, che ha spazzato via l’Europa dei popoli, e che ora sta mirando all’eliminazione delle ultime nazioni libere ed indipendenti.

La verità è lotta.


Chiunque lo può fare: portare la verità all’attenzione del mondo, all’attenzione di dove i media filtrano, stravolgono e tacciono, è possibile. Non solo la nostra, ma anche quella dei fratelli lontani che lottano per la propria libertà. Il nemico è globale, e riguarda tutti. Abbiamo la possibilità di usare internet, sfruttiamolo a dovere, e spezziamo le catene della menzogna!

FRANCESCA MARIA - FIERA PORTAVOCE ITALIANA DI JUAN ANIBAL GOMEZ E DEL MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION




giovedì 1 agosto 2013

IL TRENO DELLA VITA E LA MORTE ANNUNCIATA


Quando uno stato non riconosce né la causa né l’effetto della sua gestione, siamo in presenza di uno stato assolutista e ossequiente al suo potere.
La tragedia di Castelar ci pone di nuovo nello stato di allerta in cui devono stare i cittadini argentini , specialmente la comunità che fa uso del servizio ferroviario, in cui bisogna fare attenzione alle proprie vite, e non per il “panico sensazionalista” dei mass media, ma per la dura realtà e per il pericolo che si nasconde nel viaggiare nei treni del nostro Paese e soprattutto in quelli della rete Metropolitana e del Conurbano.
“Quando uno stato non riconosce né la causa né l’effetto della sua gestione, siamo in presenza di uno stato assolutista e ossequiente al suo potere” questa frase riassume il significato del recente slogan del 25 maggio “un decennio di vittoria” che il Governo si è gloriosamente attribuito proclamandosi paradigma del  modello di cambiamento nella politica argentina… ma come dice qualcuno… la Verità e la Realtà sono un’altra cosa…

In questo caso la materia non approvata dall’attuale governo è l’INSICUREZZA, non come sensazione ma come dura conseguenza della realtà… la MORTE dei cittadini che non sono al sicuro né quando prendono il treno né quando camminano per strada… lo dimostrano i numeri delle statistiche e lo stesso vale per le sue conseguenze nell’ambito dell’equazione causa-effetto.


Un documento del Ministero dell’Interno e dei Trasporti rivela che, nel 2012, in 1.205 incidenti ferroviari sono morte 190 persone, e dal 2004, ne sono già morte 3.210; nei  1.205 incidenti ferroviari registrati tra gennaio e luglio 2012, nelle linee Mitre, Sarmiento, Roca, Belgrano Norte e Urquiza, 190 persone sono morte e 1.727 sono rimaste ferite.
Mancano le registrazioni delle vittime di Belgrano Sur e di San Martin e i morti dei mesi di agosto, settembre e ottobre. I più recenti sono stati registrati il giorno 8.10.2012 quando due tifoserie del River che andavano a festeggiare il record Guinness per le dimensioni di una bandiera, sono morte sul ponte in cui si incrociano le vie di Mitre e di Belgrano.
Nei primi 7 mesi dell’anno, ci sono state 113 “lapidazioni” contro i treni, con 116 feriti. E 182 “coinvolgimenti di persone” , con 73 feriti e 108 morti, da cui ne uscì illesa solo una persona. Di questi 108 morti, 69 figurano come suicidi, una voce che non può essere attribuibile alle pessime condizioni dei treni. E cosi’ si viene a scoprire che, nelle strade, c’è un suicidio ogni 3 giorni.
Sette persone hanno subito scariche elettriche e altre tre sono morte folgorate. Inoltre 731 passeggeri sono stati colpiti e sono caduti: nove morti e 737 feriti. “queste cifre dimostrano non solo l’imprudenza della gente, ma anche il pessimo stato dei treni e delle stazioni. I vagoni sono sovraffollati, le condizioni di sicurezza insufficienti, la gente non gira appesa al predellino perché gli piace, ma perché dentro non trova posto. Se nei nostri treni viaggiano sei persone per mq, come minimo bisogna chiudere la porta del vagone”.
Il ferroviere Angel Contestì, specializzato in riparazioni di motori, dichiara che nella lista delle vittime sono da aggiungere “i mille passeggeri che hanno smesso di prendere i treni, per la chiusura di diverse diramazioni ferroviarie e per le decadenti condizioni del servizio, e che, soprattutto negli ultimi 3 anni, si sono rovesciati nelle strade e nelle autostrade argentine, con i risultati tragici che tutti noi conosciamo”.
Le notizie ufficiali vanno dietro le tragedie, il ministro dell’interno e dei trasporti, Florencio Randazzo, ha promesso che “9 dei 18 convogli verranno riparati e rimessi a nuovo” e che nel primo semestre del 2013 “verranno terminati tutti i passaggi a livello e le officine della linea ferroviaria che si trovano in stato disastroso”. In seguito sono stati utilizzati 120 banderilleros (segnale raffigurante un omino con la bandiera per indicare i lavori in corso n.d.t.) nelle linee Mitre e Sarmiento, in modo da prevenire gli incidenti nei passaggi a livello, ma fino ad oggi le stazioni e i treni sono state soltanto verniciate; nonostante muoiano non meno di 300 persone l’anno, dal 1996 fino ad oggi, si investe ancora poco nella prevenzione degli incidenti.
Il governo non investe il necessario nel miglioramento del sistema. In tutti questi anni gli appaltatori amici hanno intascato somme milionarie in sussidi.
Secondo i dati del centro di implementazione delle politiche pubbliche per l’equità e la crescita (CIPPEC) recuperati dal sito www.chequeado.com in Argentina si investe appena il 10% delle risorse essenziali per mantenere lo stato della rete ferroviaria metropolitana. Gli investimenti in questo campo si aggirarono tra il 2003 e il 2010 intorno ai 50 milioni di dollari per anno, mentre i sussidi concessi nel 2011 ai concessionari privati superano di 20 volte questa cifra. Secondo il CIPPEC gli investimenti non dovrebbero essere inferiori a 450 milioni di dollari per anno.
Nelle ultime ore, il ministro dell’interno e dei trasporti, Florencio Randazzo, ha dichiarato che non si può chiedere al governo di realizzare in un anno le migliorie che non sono state apportate in 5 decadi. In parte ha ragione. Il sistema ferroviario argentino viene colpito da troppo tempo. Tuttavia, c’è qualcosa che il ministro non ha detto, e cioè che il kirchnerismo conduce il destino del Paese da 10 anni, e solo recentemente, a partire dall’incidente del 2012, sembra aver preso coscienza delle dimensioni del problema. Per i 55 morti e i migliaia di feriti è stato troppo tardi… oltre la presente nota, non dimentichiamo il dettaglio dell’insicurezza urbana della nota precedente, in cui nell’ultima decade, secondo le statistiche ufficiali, si contano 25.200 morti con una media di 7 morti al giorno…
Non dimentichiamo che, nella giurisdizione della C.A.B.A. (città autonoma di Buenos Aires n.d.t.) e anche in quella del suo governo, l’amministrazione MACRI è corresponsabile dell’insicurezza del suo distretto.
Non vi sembra che la realtà che ho sin qui esposto segni una decade di lutto anziché di festa?


di JUAN ANIBAL GOMEZ – FONDATORE E COORDINATORE MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION, FORO SEGURIDAD URBANA, RED AMPARO, DIRIGENTE COMUNALE, POLITICO E SOCIALE, EX VETERANO DELLE MALVINAS


Traduzione dall’argentino a cura di FRANCESCA MARIA – PORTAVOCE ITALIANA DI JUAN ANIBAL GOMEZ E DEL MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION