sabato 29 giugno 2013

10 ANNI DI MODELLO K TRA VERITA' E MENZOGNA. ELEZIONI 2013. DI JUAN ANIBAL GOMEZ


Potrai ingannare tutti per un periodo; qualcuno lo potrai ingannare per sempre; ma non potrai ingannare tutti per sempre. Abraham Lincoln 1808-1865

SINTESI DELL’ANALISI POLITICO-SOCIALE DI DIECI ANNI DI KIRCHNERISMO

La verità si corrompe tanto con la menzogna quanto con il silenzio secondo Cicerone (106 a.C. – 43 a.C. oratore e politico romano); questa frase ci porta a capire quali sono le differenze marcate tra l’atteggiamento proselitista durante le elezioni e le verità una volta giunti al potere.

Il Kirchnerismo, mai peronista, è nato da un accordo politico peronista condotto da Saul Menem, in cui si priorizzava la continuità del modello neoliberale sotto una facciata progressista in cui si interpreta come  progresso il “miglioramento o avanzamento verso la perfezione o a uno stato più alto del benessere della persona”.

Ma dove finiva il Peronismo? Vale a dire, il Peronismo non è un modello progressista… ? Come possiamo notare, il modello K già nasceva con una falsa e ambigua identità ideologica e politica, mentre in realtà era la continuità degli accordi neoliberali con le grandi società, e per questo la migliore garanzia era, ed è, che si continuino ad appoggiare i funzionari menemisti.

Al di là di una promettente normalizzazione nella sua prima tappa, il governo, con l’avallo dell’establishment garantito come la continuazione del Dott. Lavagna, fu soggetto ad effettuare gli accordi internazionali precedenti al default, tanto negli standard stabiliti dal ministro dell’economia quanto nella banca centrale con Martin Redrado.

Regolarizzata in parte la situazione politica, economica e sociale, si passò a un secondo piano, cioè quello di creare un modello politico diverso, governato da un criterio unilaterale e presidenziale, con forte pressione sui funzionari, nell’ambito direttivo e nel politico-sociale si seguì la politica assistenzialista basata su un ampio diagramma di distribuzione di piani con diversi nomi e aspetti ma con un unico denominatore, quello del dominio politico.

In generale, si accentuò un graduale disfacimento dei meccanismi di una vera democrazia al servizio del popolo per mettersi al servizio dei settori dominanti. Un processo in cui i funzionari sanno che devono rispettare l’orientamento dello stato e dell’economia in funzione del nuovo modello, consolidando la nuova struttura produttiva e gli interessi dei settori più potenti. Oggi alcuni parlano del nuovo partito unico governo-opposizione che rappresenterebbe il potere reale e del quale i rappresentanti si disputano alternandosi solo l’amministrazione degli interessi dominanti. Ma non mettono in discussione il nuovo modello, e non hanno un progetto nazionale che cerchi il cambiamento nella società.

Possiamo constatare questa falsa dicotomia in molti confronti che si sono prodotti in questi ultimi due anni: Campagna contro Governo, per le ritenute sulle esportazioni (in cui nessuno criticava il modello di monoproduzione della soia ed i suoi effetti nocivi, o, quel che è ancora peggio, nessuno parla della società proprietaria dei 5 principali porti argentini ecc. ); Clarin contro Governo, per il controllo della conduzione dei mass media (in cui nessuno dei due si preoccupa della libertà di espressione e della validità dei diritti di comunicazione); Opposizione contro Governo, sul tema dell’uso delle riserve per pagare il debito pubblico (invece di discutere il tema di base, cioè quello di non pagare agli usurai un debito inesistente e fraudolento, perché entrambi hanno deciso di continuare a farlo) o la critica alla corruzione K da parte di altri settori del potere (che è legittima e necessaria, ma che nascondono la mega corruzione di quelli che si appropriano del paese grazie alla complicità con il governo stesso); e così via con molte altre tematiche.

MODELLO CRISTINA O CAMPORISTA

Nella seconda tappa del modello K, con l’amministrazione della sig.ra Cristina Elizabet Fernandez Wilhelm de Kirchner, e del suo defunto marito, Dr. Nestor Kirchner, le azioni precipitano, tanto che una volta vinte le elezioni il 23 ottobre 2011, lunedì 24 ottobre alle 10 del mattino comincia una serie di gravi errori sia in economia che in politica, come quella del controllo cambiario del dollaro.

Sviluppano “la Campora”, un movimento politico ibrido, guidato intellettualmente da Zannini (Mahomista), creato dal potere economico e sull’istanza di prendere tutto il settore del governo e delle imprese sia statali che di partecipazione per azioni dell’anses, e dei posti strategici, come l’ispettorato generale della giustizia nazionale, ecc.

Ad esempio nei Trasporti, Scalabrini Ortiz, ci ripetè all’infinito che in un paese esteso come l’Argentina la ferrovia era l’unico trasporto terrestre che poteva assicurare la comunicazione della Nazione perché funziona anche nelle peggiori condizioni climatiche: pioggia, neve o nebbia. Dimostrò anche che senza le commissioni di gestione delle tariffe non si potevano difendere i produttori e le economie regionali. Seguendo i piani della Banca Mondiale, Menem soppresse l’80% dei treni provocando la morte di 800 comuni e l’emigrazione di un milione di provinciali. Le 37 fabbriche in cui si producevano e si esportavano ogni tipo di vagoni, binari e locomotive, furono consegnate ai concessionari e saccheggiate. Col passaggio del 90 % dei trasporti nelle strade, si sono moltiplicati gli incidenti che oggi ci lasciano 8.000 morti l’anno. La catastrofe umana, industriale e sociale, culminata nella preannunciata tragedia del “Once”, non è stata invertita da nessuno dei governi che sono succeduti a Menem, al contrario, hanno ampliato il sistema delle concessioni: i salari e le riparazioni li paga lo stato mentre parte dei sussidi milionari sono stati spartiti tra le dirigenze delle ferrovie, dei sindacati e dei concessionari. Il progetto industriale K è stata una promessa verbale: la ricostruzione delle industrie dei trasporti – ferroviari, marittimi, aerei – è stata rimpiazzata dall’acquisto diretto di materiale obsoleto e senza pezzi di ricambio da Spagna e Portogallo – Ricardo Jaime – e adesso da 400 vagoni cinesi e 120 per la metropolitana, gestiti da Franco Macri – padre di Mauricio – o 120 aerei Embraer per il Brasile, senza esigere la produzione nazionale e il trasferimento di tecnologia. Il modello K è stato privilegiare le imprese private a discapito degli interessi della Nazione e di quelli dei suoi lavoratori e tecnici. Com’è possibile che in 20 anni non si sia fabbricata nemmeno una barca nei nostri cantieri navali se il Paese spende ogni anno 5.000 milioni di dollari in trasporti marittimi? Come se non bastasse, vogliono far finire la strategica isola Demarchi – che assicura il dragaggio e l’illuminazione del porto di Buenos Aires – ad un’altra impresa vip del gruppo IRSA, con lo scopo di metter su un polo audiovisivo o “Hollywood del ruscello”.

Il progetto strategico di ricostruzione dei trasporti esige l’accordare politiche di Stato per i prossimi 10 anni.

Negli ultimi 6 anni dei 10 al potere, la conduzione governativa ha garantito il mantenimento della politica neoliberale, accompagnata da un discorso progressista necessario per generare false aspettative. Un duplice discorso aiutato dai prezzi eccezionalmente alti dei prodotti esportati dall’Argentina nel mercato mondiale. Questo ha permesso di creare i surplus gemelli (commerciale e fiscale) per assolvere agli obblighi con l’usura internazionale, e inoltre di assicurare il profilo produttivo coloniale estrattivista, basato sul depredamento delle ricchezze naturali (mega miniere, saccheggio petrolifero, monoproduzione della soia, ecc) con una crescente concentrazione in mano agli stranieri dell’economia, e con una matrice di diseguaglianza che polarizza in una minoranza privilegiata il grosso dell’eccedente creato dal lavoro degli argentini.

di JUAN ANIBAL GOMEZ – FONDATORE E COORDINATORE MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION, FORO SEGURIDAD URBANA, RED AMPARO, DIRIGENTE COMUNALE, POLITICO E SOCIALE, EX VETERANO DELLE MALVINAS

Traduzione dall’argentino a cura di FRANCESCA MARIA – PORTAVOCE ITALIANA DEL PRES. JUAN ANIBAL GOMEZ E DEL MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION

giovedì 27 giugno 2013

12 MARZO FESTA DELLO SCUDO NAZIONALE ARGENTINO


1813 - 2013 

PER UNA PATRIA LIBERA, GIUSTA E SOVRANA
VIVA LA REPUBBLICA ARGENTINA!

MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION


29 APRILE FESTA DEGLI ANIMALI



IL NOSTRO FORO VI RICORDA CHE OGGI, 29 APRILE, E' IL GIORNO DEDICATO A LORO, CHE CI COCCOLANO, CI GUIDANO E CI AMANO, CHE CI ACCOMPAGNANO NELLA BUONA E NELLA CATTIVA SORTE, CHE CI SONO ACCANTO NELLA SOLITUDINE, E SONO COMPAGNI DELLA NOSTRA FAMIGLIA, PERCHE' FANNO PARTE DELLA FAMIGLIA... 
OGGI E' IL LORO GIORNO, RICORDAGLIELO... CON IL LORO CIBO PREFERITO... DAGLIELO... SE LO MERITANO...


JUAN ANIBAL GOMEZ 
MODERATORE DEL FORO SEGURIDAD URBANA EN REDES





mercoledì 26 giugno 2013

MP3 PERON

SIG.RA PRESIDENTE CRISTINA, NON SI ARROGHI IL DIRITTO DI RAPPRESENTARCI, NOI VERI PERONISTI ANDIAMO AVANTI PER LA CAUSA, LA VERITA' E LA GIUSTIZIA. LEI E IL FRONTE PER LA VITTORIA NON CI RAPPRESENTATE!!! MP3 PERONISTA


LA PATRIA NON CONSISTE NEL TEMPO LIMITATO DELLE NOSTRE VITE. NOI CONTINUIAMO NEI NOSTRI FIGLI E NELLE NOSTRE OPERE. DI CONSEGUENZA, ASPIRIAMO A DARE ALLE GENERAZIONI DI DOMANI UNA VITA PIU' PIENA. PIU' FORTE NEL RISPETTO DEI PROPRI DIRITTI. PIU' FELICE NEL COMPIMENTO DEI PROPRI DOVERI.

JUAN DOMINGO PERON

martedì 25 giugno 2013

FORO SEGURIDAD URBANA EN REDES E RED AMPARO: LEZIONE DI VITA



LA LEZIONE PIU’ GRANDE CHE CI DANNO I BAMBINI E’ PROBABILMENTE QUELLA DI COMUNICARE CON IL CUORE… LA SEMPLICITA’ DEI LORO RAGIONAMENTI E DELLA LORO LOGICA RISPONDE A QUELLA DEL SENTIMENTO, E QUESTO NASCE DALLA NATURA DEL LORO ESSERE, GRAZIE ALL’AMORE DELLA NATURA DI DIO, NONOSTANTE MOLTO SPESSO NELLE LORO CASE NON SOLO NON LO VEDONO, MA SUCCEDE  IL CONTRARIO, CON CHIARI ESEMPI DI DISAFFEZIONE E DI DISAMORE, PER CIO’ CHE VEDONO DAI PROPRI GENITORI, DA CIO’ CHE DICONO E DA CIO’ CHE FANNO.


I BAMBINI SENTONO UN MONDO MOLTO DIVERSO… E TU SE PUOI, CERCA NEI TUOI RICORDI DI BAMBINO TUTTE LE AVVENTURE PIENE DI AZIONI AMOREVOLI, ANCHE QUELLE NASCOSTE, LE PIU’ PIACEVOLI…  SE NON LI TROVI NELLA TUA MEMORIA, VUOL DIRE CHE DEVI SCAVARE PER RAGGIUNGERLI, PERCHE’ ALCUNI TRAUMI COPRONO LA REALTA’, MA SE LI TROVI CERCA DI GODERTELI, E PENSA AL PERCHE’ SEI CAMBIATO COSI’ TANTO DIVENTANDO ADULTO…  A COSA E’ SUCCESSO PER CUI SEI CAMBIATO COSI’, E NON SEMPRE IN MEGLIO… LE IMMAGINI CHE STIAMO OSSERVANDO CI STANNO DANDO UNA LEZIONE DI VITA, CI STANNO DICENDO CHE VOGLIONO DEI CAMBIAMENTI IN QUESTA VITA, CHE DESIDERANO PIU’ AMORE…  E NON ADULTI DISAFFEZIONATI E PRIVI DI AMORE, PIENI  DI VIOLENZA, INVIDIA, EGOISMO, ECC. TUTTO IN UNA PRESUNTA VITA MIGLIORE O PER LA VANA RICERCA DEL NULLA… PENSACI….

di JUAN ANIBAL GOMEZ – FONDATORE E COORDINATORE MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION, FORO SEGURIDAD URBANA, RED AMPARO, DIRIGENTE COMUNALE, POLITICO E SOCIALE, EX VETERANO DELLE MALVINAS


Traduzione dall’argentino a cura di FRANCESCA MARIA  – PORTAVOCE ITALIANA DI JUAN ANIBAL GOMEZ E DEL MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION

domenica 23 giugno 2013

PRESIDENTE CRISTINA… RICONOSCERE NON VUOL DIRE PERDERE!!! DI JUAN ANIBAL GOMEZ

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELL’ARGENTINA

Sig.ra Cristina Fernandez de Kirchner

estendo e la porto a conoscenza di questa lettera aperta, vista l’impossibilità della sua disponibilità di tempo al dialogo, così come dei suoi silenzi, alla nostra richiesta di udienza, per questo motivo ci esprimiamo tramite questo mezzo democratico.

Mi rivolgo a voi in qualità di rappresentante di tutti i cittadini che lottano contro l’emarginazione criminale in difesa delle nostre vite, in rete e nei forum, così come dei diritti delle vittime della mancanza di sicurezza, delle sue conseguenze così come delle cause che la originano, in cui prevalgono la corruzione, l’ingiustizia e il silenzio, dinnanzi ad ogni situazione. Aggravandosi, per il potere e il dominio in piena espansione del narcotraffico, ormai radicato nel nostro paese e che sta colpendo il maggior capitale sociale dello Stato, che è il popolo.

Per questi motivi le nostre richieste sono state portate a tutti i rappresentanti politici, del Governo e dell’opposizione, ma abbiamo ottenuto risposte vuote ed evasive.

Ci è rimasta solo la strada per protestare… con diverse convocazioni dal 2008 fino ad oggi, generando una preoccupazione spontanea, non come catarsi ma come fondamento, sulle vite che perdiamo ogni giorno. Successivamente a giovedì 7 giugno, con una marcia nella nostra città a cui hanno partecipato 35.000 persone, siamo arrivati al 13 settembre, con più di 200.000 persone e l’estensione a 50 città, e dopo, l’8 novembre, con 800.000 persone, accompagnate da più di 80 città così come dall’estero, e quelle del 6 e del 13 del mese corrente.

Sig. Presidente, con tutto il rispetto, perché merita la sua investitura, anche se tuttavia con il mandato democratico che lei stessa riconosce essere del 54%, le diciamo che siamo POPOLO! E NON NEMICI!!! Non desideriamo né che lei rinunci, né siamo antidemocratici, non siamo anti nulla, siamo solo parte del popolo che desidera che lei riconosca i suoi errori di governo che, valutati o meno, pregiudicano e colpiscono la qualità delle nostre vite.

Sappiamo della sua consapevolezza e del suo comando, ma un vero leader deve saper riconoscere i suoi errori e accettarne le responsabilità; riconoscere non vuol dire perdere, sig. Presidente! Se pensa che perderà, è perché ha già perso, ma siamo sicuri che lei non la pensa in questo modo, perché ha tutto ciò che serve per governare, e bene, migliorando i tempi di reazione nella tutela dei diritti, per portare questo paese alla grandezza che gli è stata assegnata, con l’appoggio di tutto il popolo.

Sicuramente la sua preoccupazione, come quella del suo partito, è riflessa nelle prossime elezioni del 2013, la nostra no perché non partecipiamo alla politica di parte, poiché le porte sono chiuse, la nostra preoccupazione è contrassegnata dalle nostre vittime e da quelle che verranno, questa è la nostra lotta, e la difendiamo davanti al suo governo, o a quello che lo rimpiazzerà.

Le nostre richieste più urgenti sono: libertà di espressione, giustizia indipendente, con giudici probi, in morale e onestà, funzionari onesti, istituti per i diritti delle vittime e dei familiari delle vittime dell’insicurezza, centri di recupero per i tossicodipendenti, diritto alla vita, nuovi programmi di strategia operativa di polizia contro l’emarginazione, sviluppo e appoggio alla partecipazione della cittadinanza alla sicurezza urbana, risoluzione di tutti i conflitti diretti e indiretti del narcotraffico, lotta alla corruzione su tutti i livelli, sviluppo di programmi di integrazione sociale e dello stato, nelle città e in tutti i tipi di insediamenti, lotta contro la fame, distribuzione del controllo sanitario in tutto il paese, piani di sviluppo per il lavoro, freno all’inflazione, riconoscimento dell’82% ai nostri pensionati, ecc. Programmi e sviluppi che mettiamo a vostra disposizione.

La nostra identità di essere argentini, ci porta ci porta a queste richieste solidali di necessità seguendo il modello di Evita che disse “davanti a una necessità nasce un diritto” parole oggi distorte in “se c’è una necessità, esiste un affare”


Sig. Presidente, ringraziamo questa opportunità di espressione, così come che si interpreti il messaggio della stessa, dinnanzi all’avvento cristiano, che mandi nello spirito di tutti gli argentini l’amore e la pace del Signore, così come nel vostro, e la salute, e che benedica ogni atto del suo governo. Così sia, amen.

JUAN ANIBAL GOMEZ – FONDATORE E COORDINATORE MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION, FORO SEGURIDAD URBANA, RED AMPARO, DIRIGENTE COMUNALE, POLITICO E SOCIALE, EX VETERANO DELLE MALVINAS

Traduzione dall’argentino a cura di FRANCESCA MARIA – PORTAVOCE ITALIANA DI JUAN ANIBAL GOMEZ E DEL MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION




giovedì 20 giugno 2013

2012 - SIAMO DAVANTI LA SOGLIA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE?



Vero ordine mondiale umanista o potere feudale globale? - Sono un appassionato di analisi strategica come quella del comportamento del potere mondiale: chi sono? Dove ci conducono? Come si stabilisce la tavola del gioco? Qual è il gioco? Ma qui vi anticipo alcune idee che non sono poi tanto matte: si dice che le reazioni popolari di alcuni paesi arabi furono provocate da MI6 e CIA insieme al MOSSAD (servizi segreti inglesi, americani e israeliani); è conosciuto l’amplio lavoro di questi ragazzi, ma personalmente, credo che la base di suddetta reazione fu data dall’eclosione sociale generata dai governi dittatoriali che soggiogarono i loro popoli per un lungo periodo provocando tali reazioni, può darsi che si incentivarono, però fu una scalata che superò i confini fino a far tremare il nuovo potere della Cina, cambiando i funzionari nell’area sociale, fino ad arrivare ad annullare Google, per paura dell’espansione culturale delle reti sociali, situazione che, casuale o no, si somma alla scalata bellica del Medio Oriente. Questa soffrirebbe un collasso all’interno della globalizzazione programmata, situazione che stiamo già subendo attualmente con la maggiore crisi finanziaria mondiale, che sta diventando insostenibile e sta modificando i settori del potere, come attualmente i paesi emergenti che, grazie alle loro economie, tentano il gran potere di sussistere, motivo per cui dal G7 passarono al G20, ma senza modificare gli agenti del potere. Questa concentrazione promuove l’idea della nuova globalizzazione (negativa) del Nuovo Ordine Mondiale. Tutto questo anticipa che ciò che potrebbe arrivare è un Nuovo Ordine Mondiale, ma non come lo intenderemmo noi, cioè come un governo positivo, a beneficio dell’umanità, per l’uguaglianza e l’equità sociale, l’attenzione per l’ambiente, l’equilibrio economico dinnanzi all’avanzare della fame mondiale, un cambiamento di mentalità e di spirito – le religioni avranno molto da vedere – dove l’obbiettivo basilare dell’individuo non è la soddisfazione materialista che ci hanno incusso, bensì una realtà di alto contenuto spirituale, dove l’armonia dell’essere è data per proteggere la sua pace interiore, con un gran contenuto di difesa della specie umana, con programmi di nuovi sviluppi unificati basati su innovazioni e criteri egemonici posti a beneficio dell’umanità, senza assurde dicotomie politiche che già conosciamo, e impostazioni tra il bene e il male. Questo modello di vita nuova è per chi lo sottoscrive il Nuovo Ordine Mondiale. Ma deplorevolmente, quello che si vuole preparare per questo secolo è un piano diabolico, di pieno potere, ultramaterialista ed estremista, che al contrario è in procinto di dare avvio allo sviluppo di un potere mondiale, avente come base la globalizzazione – fallimento – dove si concentrerebbe il materialismo assoluto, e come si svilupperebbe? Mediante la cospirazione – materia che conosco molto bene – chiamata “teoria della cospirazione” del Nuovo Ordine Mondiale e le ipotesi intorno alla creazione di un governo globale sarebbe a carico della concentrazione di banchieri satanici che sono tra loro interconnessi, non sarebbe il dollaro il padrone commerciale ma una nuova moneta globale che si stabilirebbe come unità monetaria. Siamo in presenza di suddetto cambiamento? Sarà una combriccola traditrice di psicopatici che rendono culto al diavolo e che vogliono impiantare nel mondo intero un sistema monetario che emetta una moneta digitale e che si esegua come una dittatura globale feudale? Se ci pensiamo bene, alcune carte favorevoli per questo piano diabolico sono, ad esempio, nella possibilità di una nuova guerra mondiale …??? Attenzione perché tutti questi fattori possono favorirla, dal momento che si alimentano del Caos. Non vi pare? Alla prossima.
 
di JUAN ANIBAL GOMEZ – FONDATORE E COORDINATORE MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION, FORO SEGURIDAD URBANA, RED AMPARO, DIRIGENTE COMUNALE, POLITICO E SOCIALE, EX VETERANO DELLE MALVINAS

Traduzione dall’argentino a cura di FRANCESCA MARIA – PORTAVOCE ITALIANA DEL PRES. JUAN ANIBAL GOMEZ E DEL MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION

mercoledì 19 giugno 2013

MARCE ARGENTINE DI MASSA, 13-S E 8-N, NUOVE STRUTTURE DI POTERE SOCIALE, SOCIAL NETWORK. DI JUAN ANIBAL GOMEZ.

“Dall’intangibile capacità virtuale alla tangibile realtà sociale”



INTRODUZIONE

Lungo la storia della comunicazione, dalla scoperta della carta e poi della stampa, si creò tra gli individui il trasferimento delle informazioni, in cui l’editore apportava il trasferimento collettivo e l’analisi del suo messaggio a un mercato di diversi livelli intellettuali che fagocitavano le loro necessità di conoscenza, e così, a partire dalla Bibbia fino ai sistemi di comunicazione attuali convertiti in grafica, radio e televisione, i mezzi di comunicazione di massa in cui si accentuavano nell’immaginario collettivo le idee base dei messaggi diretti, indiretti, subliminali ecc. generavano un pensiero indotto nel giudizio dei valori dell’individuo.
Così il piano d’azione tra A editore e B mercato venne a costituire il potere della centralizzazione dell’informazione, vale a dire la ricezione passiva da parte di B mercato assegnata dall’assimilazione di ciò che A editore trasmetteva, non esistendo una retro-alimentazione tra A e B, ed è stato così per secoli fino ai nostri giorni.
I progressi apportati da Internet nella comunicazione risvegliarono l’intelligenza cognitiva dell’individuo, ampliando e modificando la sua creatività e creando una nuova società tramite l’interrelazione 2.0.
La suddetta interrelazione ampliò, modificò, sviluppò, stimolò e ottimizzò la necessità di comunicazione di una società che stava e sta ancora in uno stato di incomunicabilità fisica, per aver incentrato la sua routine nella ricerca individuale come cellule astratte all’interno della società, con l’ansia di integrarsi in tribù  con una propria identità ma separate le une dalle altre, una società mercificata, in cui predomina la giovane età, con tempi di vita accelerati, provocando la canalizzazione delle relazioni attraverso la comunicazione virtuale.

SOCIAL NETWORK

Tutto nasce dal modernismo cibernetico che ha la funzione di far comunicare gli individui tra loro sui propri  pensieri e vita, aggiungendo all’inizio amicizie conosciute, per poi aggiungerne altre sconosciute che vanno a moltiplicarsi in maniera esponenziale. Questa dinamica genera una sinergia di azione comunicativa con diverse velocità, pagine e blog, ma passiva, in cui il contenuto, da quello individuale a quello commerciale, è ampio, come ad esempio Facebook e simili, composti perlopiù da individualità con una dinamica maggiore per interagire e Twitter, più dinamico e veloce.
Questo cambiamento senza precedenti nell’umanità, ha causato il definitivo assoggettamento del cittadino. Non tanto le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione – in particolare strumenti come blog, wiki, chat, personal broadcasting, e in generale il fenomeno 2.0 – stanno trasformando il ruolo degli utenti che hanno smesso di essere solo consumatori per emergere come prosumidores (sia produttori che consumatori). Questo cambiamento implica oggi una partecipazione attiva delle persone nella creazione di beni e servizi, anziché limitarsi al solo consumo.
Se prima molte invenzioni promettenti non coprirono le alte aspettative iniziali dei loro creatori per ovviare alle opinioni e alle necessità della cittadinanza, oggi esiste un rimedio per evitare il rischio di cadere in un nuovo despotismo, ossia il despotismo tecnologico. Oggi i social network e gli strumenti messi a disposizione delle persone per comunicare tra loro e condividere conoscenze, ci portano alla necessità di staccarci dai principi imprenditoriali, come del tipo: esiste una nuova tecnologia, guarda che ci faccio!
Attualmente la cittadinanza tramite la sua confluenza “ad hoc” può partecipare alle innovazioni, ossia al processo di sviluppo di un’idea, e nella creazione dello sviluppo economico e sociale, stimolando il progresso della scienza e lo sviluppo tecnologico che implicano una collaborazione con gli altri agenti del sistema di conoscenza (I+D+i). Innovare per generare ricchezza economica e sviluppo sociale in un mondo interconnesso implica raccontare a voce la conoscenza di questo mondo. Con il fenomeno dei social network ci avviciniamo ogni giorno di più a questo scenario di collaborazione della cittadinanza nella generazione di sviluppo attraverso le innovazioni.

LE INNOVAZIONI COME RISULTATO DEI PROCESSI COLLETTIVI EMERGENTI

Dobbiamo comprendere che le idee nascono a partire dalla loro vicinanza ed interconnessione in un insieme di cellule che cercano naturalmente altre connessioni (Reti Liquide), poiché l’innovazione non proviene tanto dalla competizione ma bensì dall’apertura e dalla connettività.
Questo nuovo campo d’azione ha diversi parametri come parti che si incrociano in certi momenti, ad esempio la tecnologia ha tempi molto accelerati, e va a configurare una complessità rivelando che, quanto più complesso è un sistema, tanto più inevitabile risulta accettarlo senza tuttavia comprenderlo, e così, l’adattamento risulta ansioso anche se si utilizzano soltanto le basi del sistema senza usarne tutti gli strumenti, arrivando a comprendere quindi che la competenza non si acquisisce mediante la lettura delle istruzioni ma con l’utilizzo continuo.

FILOSOFIA E POLITICA SOCIALE DEI SOCIAL NETWORK

Contesto dal quale emergono i social network

Nel 1929 uno scrittore ungherese di nome Frigyes Karinthy basò la trama di un breve racconto intitolato “Catene” sull’idea seguente: partendo da un piccolo numero di contatti si può costruire una catena che cresce esponenzialmente fino ad unire l’intera umanità. Questa è la base della teoria che più tardi diventa conosciuta come la teoria dei sei gradi di separazione sulla quale molti autori hanno continuato a discutere  nel corso degli anni. Per tutto questo tempo è rimasta nel campo delle scienze sociali come pura teoria, e solo recentemente, specialmente tramite l’articolazione del Web 2.0, è risorta più forte che mai (altri fenomeni non tanto recenti sembrano essere in relazione con la medesima, come le famose teorie della piramide o del cerchio d’oro che ciclicamente tornano ad affiorare con differenti maschere e che in alcuni casi si crede che furono causa dei disastri economici nazionali come nel caso dell’Albania). Anche a rischio di incorporare ovvietà sarà meglio rivedere come siamo giunti fino a qui.

DALLA PASSIVITA’ ALL’AZIONE

Come afferma De Ugarte “se le reti di cui parliamo sono quelle che formano le persone relazionandosi le une con le altre, la società è sempre stata una rete”
Gli strumenti tecnologici per potenziare l’efficacia delle reti sociali on-line (i social network) operano in 3 ambiti, le 3Cs, di forma crociata:
Comunicazione (ci aiutano a metterci in contatto) come per esempio la Comunidad de Bitacoras.
Comunità (ci aiutano a incontrare e ad interagire con altre comunità) come Friendster.
Cooperazione (ci aiutano a fare le cose insieme) come Wikipedia.
I social network si costituiscono come una rete distribuita. Come suggerisce David De Ugarte “se la struttura dell’informazione – e pertanto del potere – ha finora adottato una forma decentralizzata – con poteri gerarchici e istituzioni e persone che facevano da filtro – le tecnologie come Internet la spingono ad assumere sempre di più una forma distribuita nella quale chiunque può potenzialmente incontrare, conoscere e comunicare con chiunque.

I SOCIAL NETWORK COME NUOVO ORGANO DI COMUNICAZIONE ESPONENZIALE



Immagine di Paul Baran

Società civile organizzata e nuovi modelli di relazione e partecipazione con il settore pubblico

“Dietro tutta l’architettura informativa si nasconde una struttura di potere” (Slogan Cyberpunk spagnolo – 1990)

La società civile è andata guadagnando la sua importanza nella scena politica, rivendicando un ruolo maggiore e una voce nel prendere decisioni. Allo stesso tempo, l’emergenza della società della conoscenza sta offrendo alle persone la possibilità di oltrepassare le frontiere della comunicazione, rendendo possibile conoscere o condividere il sapere tra i cittadini di diversi continenti con situazioni personali o sociali molto diverse, anche se c’è molta strada da percorrere perché le brecce sono molte e la breccia digitale incrementa e si sovrappone alle altre brecce di natura socio-economica.
Le reti sociali e l’emergenza del Web 2.0 con Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace ecc. agiscono come agenti di trasformazione convertendo il consumatore in prosumidor (Don Tapscott e Anthony D. Williams 2006- Wikinomia). La persona non solo consuma in rete, ma elabora. Smette di avere un ruolo passivo e acquisisce un ruolo attivo nell’elaborazione dei contenuti, con la creazione e la partecipazione in comunità virtuali di discussione e di prese di posizione, con creazioni di piattaforme collaborative per sviluppare attività professionali ecc.
La sfera politica ha iniziato a farsi eco di questo fenomeno. Le mobilitazioni della società protagonista degli avvenimenti dell’11-M ne sono una prova. Allo stesso modo le campagne elettorali dei candidati in Spagna (Marzo 2008) hanno iniziato a impregnarsi di questo fenomeno. In questo modo i candidati politici hanno iniziato a sviluppare attività in rete come parte delle loro campagne, importando alcune tendenze prodotte antecedentemente negli Stati Uniti, come ad esempio: creazione di un blog da parte dei candidati, creazione di video dei candidati con messaggi per la cittadinanza su Youtube, fori di discussione per le tematiche di cui i cittadini possono discutere delle loro preoccupazioni e esprimere le loro opinioni su documenti politici, strategici, ecc.
Questo tipo di strumenti hanno permesso di avvicinare la voce del cittadino, o meglio di alcuni cittadini, alle decisioni politiche attuali o future, anche se tuttavia c’è ancora molta strada da percorrere per garantire l’accessibilità universale della cittadinanza a queste nuove finestre di comunicazione e espressione.
La nuova filosofia di azione nella dinamica dell’informazione, porta attualmente alla creazione di un piano di informazione che si trasforma in azione sociale, che disorienta la passiva e irrilevante attività della politica, che, sempre più lenta, non reagisce in tempo alle reazioni sociali; questo è successo in Egitto, con la caduta del potere quarantennale, tramite l’azione dei social network come azione che parte dall’individuo fino a moltiplicarsi esponenzialmente nella rete, sfociando in una rivoluzione sociale e politica.

Qui in Argentina non fa eccezione la suddetta mobilitazione dinamica di azione, e ciò si osserva nella ultime marce contro l’insicurezza, per sommarsi ad altre necessità sociali, con una velocità che la politica del potere, molto più lenta, non ha potuto contrastare in tempo, trasformando una sinergia virtuale in un’azione tangibile, moltiplicandosi in diverse città del paese.


I CHIARI ESEMPI DELLE CONVOCAZIONI, NELLA SOLA CITTÀ DI BUENOS AIRES, DI GIOVEDÌ 7 GIUGNO, CON 35.000 PERSONE, DI GIOVEDÌ 13 SETTEMBRE CON 300.000 PERSONE, E L’ULTIMA, DELL’8 NOVEMBRE, CON 800.000 PERSONE, METTONO IN EVIDENZA CHE SIAMO IN PRESENZA DI UNA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA, DENOMINATA E-DEMOCRAZIA, BASATA SUL 2.0, IN CUI IL GRADO DI PARTECIPAZIONE È DATO DA UNA REAZIONE ESPONENZIALE COME UNA NUOVA STRUTTURA DI POTERE, NELLA QUALE LA SUA ORGANIZZAZIONE È ORIZZONTALE, SENZA CAPI, IN PACE E SENZA VIOLENZA, BASATA SUL RISPETTO DEMOCRATICO, CHE ESERCITA IL SUO DIRITTO ALLA LIBERA ESPRESSIONE, ATTRATTA DA DIVERSE PROBLEMATICHE, NON AFFRONTATE DAL GOVERNO ATTUALE, CHE LASCIANO NEL SETTORE POLITICO DI PARTE, TANTO DEL GOVERNO QUANTO DELL’OPPOSIZIONE, UN DURO ROVESCIO ALLA SUA INEFFICACIA, MANCANZA DI RAPPRESENTATIVITÀ E DI RISPOSTE, LENTEZZA, IGNORANZA, SUPERBIA, SOMMATE A CORRUZIONE, INGIUSTIZIA, INSICUREZZA, LIMITI ALLA LIBERTÀ, E SILENZI… IL POPOLO REAGISCE… CON LA SUA MEMORIA E LE SUE  ESIGENZE, DAVANTI ALL’IMPUNITÀ DEGLI UFFICI CHE UTILIZZANO LA DEMOCRAZIA NON COME ORGANO ISTITUZIONALE, MA COME ORGANO DI ASSOCIAZIONE…
PER TERMINARE QUESTA PRIMA PARTE DELL’ARTICOLO, C’È DA DIRE CHE I SOCIAL NETWORK HANNO PRESO UN PROTAGONISMO DI QUINTO POTERE, CHE CHIEDE A SQUARCIAGOLA UN ALTRO SITO DI IMPORTANZA, CONFIGURANDO UN NUOVO POTERE CHE LA CITTADINANZA HA COME STRUMENTO PARTECIPATIVO, ESERCITANDO UNA E-DEMOCRAZIA DI RAPIDO CONSENSO, COME PLEBISCITO VIRTUALE REAZIONARIO CONTRO OGNI MISURA O DECISIONE POLITICA CHE NON SODDISFI LA SOCIETÀ DA PARTE DI TUTTO LO SPETTRO POLITICO…
SOLUZIONE… NUOVA GENTE… COSTRUZIONE DI UNA POLITICA DI PARTE, APRIRE LE PORTE E TOGLIERE I CAPI DEI PARTITI, PERCHÉ È SEMPLICE, SIAMO IN PRESENZA DI UNA NUOVA ERA POLITICA… VERAMENTE RAPPRESENTATIVA, CONCRETA E ONESTA…


di JUAN ANIBAL GOMEZ – FONDATORE E COORDINATORE MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION, FORO SEGURIDAD URBANA, RED AMPARO, DIRIGENTE COMUNALE, POLITICO E SOCIALE, EX VETERANO DELLE MALVINAS

Traduzione dall’argentino a cura di FRANCESCA MARIA – PORTAVOCE ITALIANA DEL PRES. JUAN ANIBAL GOMEZ E DEL MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION



martedì 18 giugno 2013

EVA PERON di Juan Anibal Gomez

Il ruolo di Eva Peròn nella storia argentina risveglia sentimenti contrastanti ma mai indifferenti. Di riconoscimento mondiale, la sua figura è quasi un’icona dell’Argentina. Inventò un modo di relazionarsi con il popolo che combinava alla perfezione il suo essere donna con la sua militanza politica, risvegliando un amore incondizionato. Fu una figura chiave nella prima presidenza di Peròn e nello sviluppo posteriore del peronismo come movimento. La sua ferrea preoccupazione e lotta per i diritti di bambini, anziani, lavoratrici e casalinghe fu un avamposto per l’epoca. La sua breve ma intensa vita politica fu interrotta da un cancro fulminante. Il posto del suo corpo imbalsamato fu per anni un mistero sul quale tuttavia non esistono versioni accertate. Figura incomprensibile, Evita, da attrice di radio teatro a primadonna, ridefinì in pochi anni le regole del gioco di un’epoca, lasciando un’impronta indistruttibile.

BIOGRAFIA

Maria Eva Duarte nacque il 7 maggio 1919 a Los Toldos, provincia di Buenos Aires. Nel 1926 muore suo padre e sua madre deve farsi carico di lei e dei suoi 4 fratelli maggiori. Nel 1935, con la decisione di trasformarsi in attrice, Eva decide di trasferirsi a Buenos Aires per realizzare il suo sogno, per mano del cantante Augustin Magaldi, conosciuto come “el Gardel del Interior”. A poco tempo dall’arrivo a Buenos Aires, si aggregò alla Compagnia Argentina di Commedie. Negli anni seguenti portò avanti contemporaneamente la sua attività nel teatro, nel cinema e nella radio. Il 15 gennaio del 1944 un terremoto distrusse la città di San Juan, causando migliaia di vittime tra morti e feriti. Dalla Segreteria di Lavoro e Previsione, il suo titolare Juan Domingo Peròn organizzò una mobilitazione nazionale alla quale furono invitati gli artisti più popolari, tra i quali Eva Duarte. Il 22 gennaio venne organizzato un gran festival a favore delle vittime, dove entrambi si conobbero, ma non fu prima del 9 luglio che legittimarono la loro relazione. Dopo il famoso 17 ottobre 1945 e la consacrazione di Peròn come candidato presidenziale, Evita cominciò ad accompagnarlo nei suoi atti di campagna e a prendere un protagonismo sconosciuto fino ad allora per una futura primadonna. Dopo l’elezione di Peròn nel 1946 come presidente, Evita iniziò la sua partecipazione instancabile in distinte segreterie del governo, rispondendo alle necessità delle delegazioni operaie, delle lavoratrici, dei bambini e degli anziani. Aveva un vincolo diretto con la gente, attraverso le visite nelle fabbriche, nei quartieri poveri e nelle scuole. Nel giugno del 1947, invitata ufficialmente dal governo spagnolo, Evita intraprese un giro che la portò in Spagna, Italia, Portogallo, Francia, Svizzera, Monaco, Brasile e Uruguay. Al suo ritorno, riprese le sue attività, specialmente focalizzate sull’ottenimento del suffragio per le donne, che fu raggiunto con la promulgazione della Legge 13.010 nel settembre di quell’anno. In questo contesto, Eva stava gestendo la creazione di un movimento peronista femminile, concretizzatosi il 25 luglio 1949 con la Prima Assemblea Nazionale del Movimento Peronista Femminile. L’opera sociale che Evita aveva iniziato nel 1946 andava acquisendo di volta in volta maggiore estensione ed apertura, fino a che nel giugno del 1948 fondò la Fondazione Aiuto Sociale Maria Eva Duarte de Peròn con cui lavorò in quartieri di abitazioni povere; inaugurò case di transito e mense scolari; donò strumenti agli ospedali; consegnò articoli di prima necessità a famiglie bisognose e regalò giocattoli ai bambini poveri. Il primo segno della sua malattia apparve il 9 gennaio del 1950: Evita cadde svenuta durante un atto inaugurale del sindacato dei tassisti a partire da lì il suo stato andò peggiorando sempre di più. Nel 1951, quando Peròn decise di presentarsi di nuovo come Presidente, la Confederazione Generale dei Lavoratori, la C.G.T., chiese in un atto del consiglio comunale che Evita lo accompagnasse nella formula. Tuttavia il 31 agosto ella rinunciò. Era ormai molto malata e le sue apparizioni pubbliche furono ridotte. Il primo maggio del 1952 fu la sua penultima apparizione: assisté alla giornata dei lavoratori vicino a Peròn. Con molto sforzo pronunciò un sentito discorso. Alla fine, cadde nelle braccia di Peròn. Il 7 maggio compì gli anni e ricevette il titolo di Capo Spirituale della Nazione. Il 4 giugno Peròn assunse per la seconda volta la presidenza. Con una massiccia dose di calmanti, Evita concorse all’atto dell’elezione. Durante la notte del 26 luglio morì. Dopo l’avviso dei media di tutta la Nazione, un lungo silenzio cominciò a cancellare tutte le attività del paese. La C.G.T. decretò un lutto di 72 ore e nelle piazze di tutti i quartieri di Buenos Aires si eressero piccoli altari con l’immagine di Eva ed un crespo nero. Il 27 il suo corpo venne traslato nel Ministero del Lavoro e Previsione. La multitudinaria veglia funebre si prolungò fino al 9 agosto. La coda era lunga circa 3,5 km. Il 9 agosto i resti furono trasportati al Congresso Nazionale per rendergli i corrispettivi onori. Il giorno seguente ci fu la più grande processione mai vista in Argentina, con due milioni di persone lungo Rivadavia, Avenida de Mayo, Hipólito Irigoyen e Paseo Colón. Quel pomeriggio sei impiegati di un’impresa funebre misero la bara al secondo piano della C.G.T. dove il dottor Pedro Ara la ricevette per effettuare l’imbalsamazione, che durerà fino al 1955. La storia del suo cadavere è un’epopea, plagiata da miti e leggende e meriterebbe uno sviluppo a parte. Solo l’11 novembre del 1974 i resti di Eva Peròn tornarono in Argentina e nel 1976 furono portati al Cimitero della Recoleta, dove oggi possono essere visitati.


 

Traduzione dall’argentino a cura di FRANCESCA MARIA

sabato 15 giugno 2013

MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION: APPELLO AL POPOLO ARGENTINO



(UN POPOLO ADDORMENTATO PUO' SOGNARE... UN POPOLO SVEGLIO PUO' AGIRE!)


 COMPAGNE E COMPAGNI ARGENTINI! ARGENTINA!!! POPOLO ARGENTINO… SVEGLIA!!!
MENTRE IL POLITICO PREDISPONE LA SUA ILLUSIONE ELETTORALE, LA MACCHINA DEL GOVERNO SI APPROPRIA DELLE LIBERTA’ DEL POPOLO…
SCHIVA LA DIGNITÀ, RICORRENDO AL DENARO MACCHIATO DI SANGUE, DI RICICLAGGIO DI DENARO SPORCO IN UN PARADISO FISCALE, VERGOGNOSO E MISERO…
CI FERISCE NELL’ONORE DI UN POPOLO MITE E LAVORATORE CHE PAGA LE TASSE MA CHE CADE IN BALIA DELL’IMPUNITA’ E DELLA CORRUZIONE, TANTO DELLE CORPORAZIONI FINANZIARIE  QUANTO DELL’EMARGINAZIONE E DELLA DELINQUENZA DEL NARCOTRAFFICO, ESSENDO IL SUPPORTO DELLE LORO CAMPAGNE…
LE NOSTRE VITE SONO SOLO NUMERI PER LORO…
CI AMMAZZANO CON L’INSICUREZZA, CON LE INONDAZIONI, CON LA FAME E LA DROGA… IPOTECANDO IL NOSTRO FUTURO E QUELLO DEI NOSTRI FIGLI…
ARGENTINO E COMPAGNO, MENTRE TU PENSI A COSA FARE LORO CI DISTRUGGONO INSIEME AL DIRITTO DI DIFENDERCI, ANNULLANDO LE TUTELE LEGALI, SI APPROPRIANO DELLA GIUSTIZIA SCHIACCIANDOCI NEL LORO ADEMPIMENTO PERCHE’ SONO IMMUNI ALLA LEGGE, ALLA DEMOCRAZIA, E PEGGIO ANCORA ALLA CONDANNA SOCIALE DEL POPOLO PERCHE’ CONTINUA A DORMIRE!!!
POPOLO MITE… BUONO SCHIAVO! SVEGLIATI E REAGISCI!
DOMANI POTREBBE ESSERE TROPPO TARDI…


JUAN ANIBAL GOMEZ – FONDATORE E COORDINATORE MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION, FORO SEGURIDAD URBANA, RED AMPARO, DIRIGENTE COMUNALE, POLITICO E SOCIALE, EX VETERANO DELLE MALVINAS

Traduzione dall’argentino a cura di FRANCESCA MARIA – PORTAVOCE ITALIANA DEL PRES. JUAN ANIBAL GOMEZ E DEL MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION